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Ti dico di No e senza Però

Aggiornamento: 18 ago 2022

Quanto aiuta un No sicuro, fermo ed amorevole? Un No definitivo, senza un Però, senza spazio per nuove ed ulteriori contrattazioni?


Vedo sempre più bimbi che sperperano tantissime energie nel tentativo di ottenere ciò che vogliono. Appena percepiscono che l’adulto di riferimento non è sicuro nella sua Scelta continuano a stargli addosso, a fargli domande, richieste, a contrattare come se stessero in un Suk, esperienza altamente formativa se contestualizzata all’ambito della compravendita.

Il fatto è che in quel momento i bimbi si stanno perdendo in una dimensione che non compete loro, ancora non hanno la maturità e la capacità di decidere su ogni cosa, su ogni situazione. Ci sono momenti, frangenti e ambiti in cui i bimbi possono essere brillanti e commoventi maestri di Vita. Allo stesso tempo, ce ne sono altri in cui sono totalmente immedesimati con la loro parte più egocentrica, egoica e a volte anche distruttiva per loro stessi e per gli altri.


È in quei momenti che il No sicuro dell’adulto li Aiuta, è Vitale, è la presa in carico, la presa di Responsabilità di arginare un comportamento altresì dannoso e doloroso.

Se ci riesce difficile farlo con i bimbi, possiamo iniziare da Noi, dal trovare il modo di arginare i nostri comportamenti dannosi, senza recriminare le volte in cui non riusciremo, con profonda comprensione per i tanti momenti in cui non saremo in grado, ma con la determinazione di diventare pienamente Adulti, capaci di Scegliere, di dire Sì quando lo sentiamo nel profondo e di dire No con convinzione e serenità. 


Imparare ad autotutelarci, a non accettare che i bambini ci trattino in modo poco educato e rispettoso credo sia fondamentale, così come insegnare loro la forza della gentilezza, dell’educazione delle emozioni e dei sentimenti. Questo affinché imparino ad esprimere un’esigenza in modo sano e costruttivo o a palesare una propria necessità senza maltrattare l’altro, esigendo da lui o da lei qualcosa che non gli o le compete.

Leggendo di Archetipi femminili ho trovato un interessante riferimento a Demetra, la Dea Madre, che accoglie e protegge ma il cui comportamento, se arriva ad essere polarizzato e squilibrato, può portare ad un eccessiva tendenza protettiva che realmente protettiva non è. 


Si tratta di un iperaccudimento che toglie aria e ossigeno vitali affinchè il bimbo cresca e trovi la propria autonomia. È una tendenza a lasciare che il bimbo decida, che l’abbia sempre vinta, che possa far come gli pare e piace quando non è affatto in grado di scegliere. Lo si lascia così nel prendersi delle Responsabilità che non gli competono, togliendogli invece la possibilità di agire nelle questioni di autonomia che lo riguardano e lo portano a crescere: allacciarsi le scarpe, sistemare la camera, aiutare nelle faccende domestiche, occuparsi delle piantine di casa, del proprio zainetto o dei propri compiti, …

In questo senso, benchè l’Archetipo sia femminile, è una modalità che può essere agita anche dai padri e da altre figure di riferimento maschili.


Come pretendiamo che gli uomini si emancipino, diventino compagni amorevoli ed autorevoli, sicuri e autonomi, se l’esempio che hanno sin da piccoli è quello di madri, padri, educatori ed educatrici che concedono loro di mal rispondere, di inalberarsi e trattare male le persone vicine quando non ottengono ciò che vogliono?

Come possiamo pretendere che le donne crescano sicure, sviluppando la capacità interiore di dire “NO” per autotutelarsi, senza sentirsi in colpa, se non hanno esempi di persone che hanno imparato a farlo in modo lucido e presente?

A mio avviso, in questo modo la relazione con i bimbi si trasforma in una questione di Potere. Il bimbo sviluppa una dipendenza da colei o colui che da una parte gli permette di fare come vuole e d’altra parte è pronto a “fare per lui” le cose apparentemente più fastidiose e faticose.


In questa analisi della realtà sono partita dalle situazioni che mi sono vicine e che osservo ogni giorno. Un’osservazione spregiudicata e a cuore aperto, maturata in questi primi anni di esperienza educativa, durante i quali talvolta ho vissuto questa “Dea”, o meglio questo Eccesso polarizzato. È una modalità che fa sentire gratificata la parte narcisista, al sicuro la parte impaurita e che è certamente mossa da insicurezze.

Non credo abbia molto senso demonizzare queste parti quanto piuttosto incontrarle e comprenderle poichè anche loro hanno dei bisogni legittimi e grandi potenzialità. È necessario che vengano ascoltate, guidate ed educate affinché imparino ad esprimersi con rispetto, così come è sano che siano arginate con fermezza quando tendono a diventare distruttive ed autodistruttive.  

Stiamo tutti Crescendo e credo che ogni esperienza vissuta sia importantissima perchè  il percorso di crescita collettiva possa continuare. 


In questa visione le esperienze di Limite, i No saldi e sicuri concepiti come Argini che aiutano ad incanalare le energie vitali, anziché sperperarle verso mete dannose, possono diventare una nuova risorsa di quest’Epoca.

Partendo da Noi, dal prenderci profondamente cura dei bimbi che siamo stati e che ancora ci abitano, prendendoci la Responsabilità di dir loro No, quando sentiamo che è giusto e sano.


Sono boccioli di rara bellezza, destinati, tutti, ad essere Fiori Unici e Meravigliosi 


Possiamo imparare a trattarli e a guardarli come se fossero tra le “cose” più preziose che vivremo, accarezzeremo..

Lo sono, lo Siamo.


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