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“Di virus, piedini e Folletto”

Aggiornamento: 18 ago 2022

In questi giorni di reclusione forzata una domanda mi gira in testa: quando torneremo a scuola, lasceremo ancora che l’igiene degli spazi educativi passi in secondo piano?

Le ultime settimane pre chiusura coronavirus sono state ossessionate più del solito dal far lavare le mani ai bambini prima durante dopo qualsiasi cosa (almeno 60 secondi no, non ce l’abbiamo fatta, scusate), soffiare e far soffiare il naso ai bambini, buttare i fazzoletti nel cestino chiuso, lavarci noi le mani, starnutite nel gomito, tossite nell’altro, leccate il tavolo di casa vostra quello di scuola no, il pezzo di mela che tocchi è quello che devi prendere e mastica senza sputacchiare e non abbracciare la tua amica e non baciare il tuo amico, la maestra poi no! Baci mandati con soffi di vento da lontano, molto lontano.


Mi spiego meglio, sono queste le regole di base, minime, del mantenere igienicamente puliti gli ambienti scolastici, ma la mia sensazione ultimamente è stata quella che siano regole superficiali, apparenti, inefficaci e soprattutto mi è sembrato di demandare ai bambini e al loro agire il dovere di mantenere pulito il luogo scuola. In aula stiamo tutti con le scarpe ai piedi, 56 piedini più 2 anche 4 piedoni. Camminiamo sul pavimento, calpestiamo il tappetone, si pestano le mani, si tolgono le scarpe si rimettono le scarpe con le mani che poi devono andare a lavarsi.

Sui tavoli disegnano, giocano, bevono, mangiano lo spuntino. Ogni bambino ha un suo bicchiere che sta a testa in giù su un vassoio accanto agli altri bicchieri, sulla mensola di un mobile vintage, parecchio vintage. Ognuno prende un biscotto o un pezzetto di frutta in mano, da un piatto o dalla mia mano, che stavano in una ciotola senza coperchio. Mettiamo un tovagliolo o un piattino per ciascuno: 28 al giorno x 2 spuntini x 5 giorni x 4 settimane = 1120 tovagliolini o piattini al mese ?


Insostenibilità totale.


A mensa ognuno porta lo zainetto da casa con i piatti, apparecchia un tavolo senza tovaglia.”Non mettete gli zaini sul tavolo, sono sporchi!” E allora ecco le acrobazie di treenni che tengono zaino con una mano e piatti con l’altra.Nei bagni i wc non hanno tavolette né un portarotolo di cartaigienica per ogni wc, e allora vai con il gioco di equilibrio: tenere un pezzo di carta igienica appoggiato sulla maniglia di ogni porta di ogni wc fino all’uso, vince chi non lo fa cadere in terra.Le finestre sono prevalentemente chiuse ovunque, tranne nella mia stanza in cui le vasistas a 2,20 mt da terra sono aperte fisse da settembre a giugno e se c c’è riscontro meglio.

In giardino in inverno, facciamo autunno, non si esce perché piove, è freddo, è bagnato, si scivola, ha la tosse e se si esce metti piumino sciarpa cappello guanti che ci siano 5 o 15 gradi perché “ce li ha nell’armadietto”. Bene, quindi non suderebbe, starebbe bene, ma meglio se lo facciamo sudare perché il kit “a sciare a Cortina a Natale” va indossato e se non sudi non sei nessuno.

I giocattoli di plastica, ovviamente, passano di mano in mano, 56, di bocca in bocca, 28, di tavolo in tavolo, 5, di piastrella in piastrella (calpestata dalle suddette 60 scarpe circa al minuto), ogni minuto di ogni ora di ogni giorno di ogni settimana di ogni mese dell’anno scolastico.30 persone in una stanza per 8 ore al giorno. Strumenti per le pulizie tali e quali a quelli che usavano le bidelle quando andavo io alle elementari 30 anni fa, scope e cenci e cencini e spruzzini, perché si è sempre fatto così. E io, a casa mia, ora, seduta al sole in terrazzo, con le ciabatte, la tuta solo per stare in casa, un pacchetto di fazzoletti in tasca, a leggere le istruzioni igieniche anti coronavirus e qualsiasi altro virus, mi chiedo:

Ci prenderemo noi adulti la responsabilità sensata e logica di mettere i bambini nelle condizioni più pulite e sane – non sterilizzate ed asettiche attenzione!!! – creando degli ambienti educativi adatti alla sopravvivenza di piccoli esseri umani più che di virus e batteri cattivi (ci sono anche quelli buoni e sono benvenuti, loro)?

Cambieranno le nostre azioni, i nostri strumenti di lavoro, gli oggetti messi a disposizione dei bambini, gli spazi e i tempi educativi, dopo la lezione sanitaria del coronavirus? Aprirò questo tavolo di lavoro appena tornerò a scuola, cercherò delle risposte e nel frattempo continuerò a pormi domande. Ah, quanto stiamo pulendo casa in questi giorni, mai prima d’ora!!!! Con l’ultimo modello di Folletto, scommetto.

Baci e abbracci. A un metro di distanza, s’intende.


Silvia


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