Come non innamorarsi del giovane Atreyu, bello e coraggioso, a cavallo del suo stallone bianco, puro nell’animo e nel cuore?
Abbiamo bisogno di credere che le grandi avventure ancora esistano. Che ci siano nobili cause, al servizio delle quali merita mettersi con tutto noi stessi.
Quando l’ora si fa più buia ognuno è chiamato a mettersi in gioco. A battersi strenuamente per salvare il proprio mondo.
In un primo momento l’ambasciatore dell’imperatrice e tutto il popolo di Fantàsia ride dell’idea che si sia presentato un fanciullo come eroe che salverà il regno.
“Non abbiamo invitato te, noi volevamo Atreyu.”
“Io sono Atreyu.”
“Nooo, Atreyu il guerriero, non il fanciullo.”
“Sono il solo Atreyu di tutto il mio popolo, ma torno con piacere a cacciare il bufalo purpureo.”
Il fanciullo non rispecchia l’ideale di eroe atteso. Eppure è proprio lui che ha le caratteristiche per affrontare il difficile compito. Perché le qualità dell’eroe non sono tanto degli elementi esteriori, ma delle tonalità interiori e spesso si rivelano essere eroi non coloro che ne avevano l’aspetto, ma l’animo e il cuore.
“No aspetta, torna qui ti prego. Se sei davvero l’Atreyu che attendevamo, accetteresti di compiere una missione?”
“Sì certo, che cosa dovrei fare?”
“Batterti per salvare l’imperatrice e tutto il nostro mondo. Non abbiamo istruzioni da darti eccetto questa: devi andare solo e privo di qualsiasi arma, affronterai molti pericoli.”
“Ho delle probabilità di successo?”
“Non lo so, ma se dovessi fallire l’imperatrice morirebbe di certo e tutto il nostro mondo sarebbe distrutto.”
Atreyu posa le armi e accetta l’ardua missione. È un fanciullo, senza armi, ma con un grande cuore senza macchia.
“Quando devo partire?” “Adesso e devi anche affrettarti, il Nulla è ogni giorno più forte. Prendi questo. L’Aurin. Chiunque lo porti parla a nome dell’Imperatrice, sarà lui a guidarti e a proteggerti.
L’Imperatrice malata è l’anima che soffre per la perdita della capacità di sogno, di generosità, di virtù delle persone e chi può salvarla è lo spirito del fanciullo guerriero che si mette al suo servizio e parla in suo nome.
Ci sono tempi in cui bisogna agire, senza indugiare ulteriormente. Giorni in cui la lotta contro il tempo non ti permette di esitare. In questi giorni difficili, in cui ci si batte contro un nemico invisibile come il Nulla, molti sono diventati eroi, senza che sapere che questo sarebbe stato il loro destino. Molti si stanno mettendo a servizio del loro popolo, con umiltà, con coraggio, con un cuore grande come il cielo stellato.
Stanno rischiando la vita e lo stanno facendo senza indugio, consapevoli che da loro dipendono la vita e la salute del loro mondo. Non è un ruolo semplice, né senza perdite. Sono partiti senza armi, loro unico amuleto sono guanti e mascherine.
La salute di tutti è la fanciulla della quale sono al servizio e se si arrendessero sarebbe irrimediabilmente compromessa.
Ringraziamo tutti gli Atreyu che si stanno prodigando per salvare il nostro popolo e rimaniamo in ascolto, potrebbe essere che presto la chiamata per compiere un gesto verso l’altro, per metterci a servizio di un bene più grande, arrivi anche a noi, perché le circostanze sono così grandiose e vaste da rendere necessario il contributo di ognuno nel prendersi cura del proprio fratello e della propria famiglia, l’umanità.
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